Mi sono recato recentemente ad Assisi per trascorrere un brevissimo fine settimana tra le bellissime colline dell’Umbria in uno dei luoghi più incantevoli del nostro paese: il borgo medievale di Assisi.
Facilmente raggiungibile dalla Capitale tramite autostrada e superstrada, circa due ore e mezza con una piccola sosta in autogrill per fare il pieno di quei prodotti dalle dimensioni improbabili che solo in questi luoghi possono essre trovati, è possibile arrivare in questo piccolo comune dell’Umbria arroccato in cima ad una collina dalla quale siamo in grado di dominare l’intera vallata godendo di un panorama mozzafiato fatto di leggeri declivi verdi, ripide montagne appenniniche punteggiate da antichissimi borghi e caratteristici casali in pietra circondati da vigneti ed uliveti.
Molto riduttivo e presuntuoso sarebbe per me parlarvi di questo bellissimo borgo, citato da illustri scrittori e poeti e meta di milioni di pellegrini, per via della ricchezza ed altissima concentrazione di storia ed architettura sacra che caratterizza ogni angolo e vicolo ma soprattutto lo lascio fare a chi veramente sa farlo notevolmente meglio di me.
Come detto precedentemente avendo avuto poco tempo a disposizione e la forte esigenza di serrare il più possibile i tempi per visitare il maggior numero di tappe ho optato per un’approccio brutale: appena arrivato mi sono dedicato ad una full immersion per tutto il giorno concedendomi solamente due piccole soste e fermandomi solamente verso l’ora di cena in un agriturismo dove degustare prodotti tipici e pernottare nella quiete delle campagne Umbre.
Non starò pertanto a tediarvi, come potrei, sul mio blog con le visite della bellissima Basilica di San Francesco (dove purtroppo non è possibile realizzare foto e video), sulla altrettanto meravigliosa Basilica di Santa Chiara o sull’imponente e maestosa Rocca Maggiore dalla quale apprezzare la cornice paesaggistica nella quale è incastonata Assisi ma vi fornirò solamente due piccoli consigli su cosa dovete assolutamente masticare durante la vostra futura visita in questo piccolo ed indimenticabile Comune
LA ROCCIATA DI ASSISI
Se avrete modo di recarvi ad Assisi, aggirandovi per le strade principali ed i vicoli attigui, non potrete non notare le numerose pasticcerie tradizionali dove nelle vetrine in bella mostra troverete numerosissimi dolci tipici della tradizione umbra.
Tra questa moltitudine di prodotti dai colori, sapori e profumi più svariati a farla da padrone sarà sicuramente la “Rocciata di Assisi”.
Anche se potete assaggiarlo nelle diverse varianti moderne io vi consiglio comunque la ricetta medievale per entrare meglio nell’atmosfera rinascimentale che contraddistingue fortemente Assisi. Gli ingredienti di base e comuni a tutte le versioni di tale dolce sono le mele tagliate sottilissime, lo zucchero, uva sultanina, le noci, e l’olio extravergine di oliva. Il dolce apparentemente risulta essere molto simile allo strudel tanto da essere considerato da molti, molto probabilmente erroneamente, il lascito del passaggio dei soldati austriaci di passaggio nel XVIII secolo mentre risulta più accreditata l’ipotesi che fa risalire la diffusione della Rocciata all’epoca in cui i Longobardi instaurarono il proprio stato nella zona di Umbria e Marche, durante l’alto Medioevo, portando con sé ovviamente le proprie tradizioni gastronomiche contaminando quelle locali.
Questi sono gli ingredienti di questa bomba glicemica: Farina, zucchero, olio, vin santo, cannella in polvere, limone, frutta assortita composta di mandorle sbucciate, zibibbo, noci tritate, fichi e prugne secche e mela.
Vi fornirà l’energia necessaria per effettuare tre giri completi di Assisi.
TORTA AL TESTO UMBRA
Ho ascoltato il consiglio dell’amico Alessandro e sono andato il giorno successivo in una norcineria tipica Umbra ad assaggiare una delle più conosciute ricette locali ( conosciuta in Umbria naturalmente): la torta al testo che prende il suo nome dal piatto in ghisa su cui viene cotta.
Essendo una ricetta tradizionale della cucina povera è estremamente semplice da preparare perché composta solamente da acqua, farina, olio, sale e bicarbonato ed è priva di lievito pertanto risulta morbida, bassa, tonda ed estremamente deliziosa e delicata.
Nelle campagne contadine veniva preparata fin dall’antichità in alternativa al pane lievitato.
Come potete immaginare la torta al testo può essere farcita nei modi più svariati ma io naturalmente prediligo utilizzare prodotti legati alla gastronomia locale pertanto ne ho presa una condita con pancetta, salsa al tartufo e formaggio.
Vi consiglio pertanto molto caldamente, se decidete di non sedervi ad un tavolo ed inforcare forchetta e coltello, di assaggiare questi due prodotti tipici locali … altrimenti ve ne pentirete perché sarà assai improbabile per voi replicare questa esperienza culinaria in altri luoghi.
“Junk food, hamburger del Mac Donald ed hotdog levateve proprio”